Mediamente 70.000 pensieri al giorno affollano la nostra mente e, se non organizzati a dovere, possono minare la nostra produttività . “Si tratta di idee, non di cose reali – scrive su Linkedin il dottor Travis Bradberry, autore insieme a Joanes Graves di “Emotional Intelligence 2.0″, manuale sull’intelligenza emotiva, e presidente di TalentSmart – Lasciarsi travolgere dal loro scorrere rende la mente disorganizzata.

Più si rimugina su pensieri negativi, più si dà  loro potere”. Per questo motivo, continua ancora Travis, “Quando si è in balia di pensieri pessimisti e negativi, rallentarne il flusso diventa sempre più difficile”.

Uno studio condotto all’Istituto Nazionale dell’Invecchiamento ha dimostrato che una mente disorganizzata, che lascia spazio a pensieri invasivi, comporta alti livelli di stress, negatività  cronica, impulsività .

Ne risente anche la produttività  e possono derivarne problemi di salute come aumento di peso, malattie cardiache, problemi di sonno e emicrania.

Al contrario una mente “ordinata” puù raggiungere uno stato di coscienza di equilibrio e beatitudine,”stato di flusso” (in inglese “flow”), in cui si è completamente immersi in quel che si fa e liberi da distrazioni.

E’ in questo “stato di grazia”, riferisce ancora Travis, che il potenziale si sviluppa al meglio, e si è cinque volte più produttivi di quanto non si sarebbe altrimenti.

Ecco allora i cinque passaggi suggeriti da Travis per rendere la propria giornata più produttiva:

1.Mettere la giusta quantità di sfida in quel che si fa
Quando si lavora è facile perdere la concentrazione e dare spazio ad altri pensieri, soprattutto se il compito da portare a termine è troppo impegnativo o troppo facile. La soluzione migliore è impegnarsi in sfide sane, né eccessivamente difficili da indurci in ansia, né eccessivamente semplici da annoiarci. Quando si sceglie consapevolmente e con attenzione un compito, aumentano notevolmente le possibilità di raggiungere uno stato di flusso.

2. Controllare le emozioni
Se è impossibile controllare le nostre emozioni quando ci capita qualcosa, possiamo quanto meno regolare le reazioni. Innanzitutto bisogna essere onesti con se stessi su quel che si prova e chiedersi perché. Una volta fatto questo incanalare le emozioni e rispondere come si vorrebbe diventa molto più semplice. La chiave sta nell’identificare e classificare le proprie emozioni mano a mano che le si prova, dare loro un nome aiuta a rendere le emozioni più tangibili e meno misteriose e a sentirci più rilassati. Soffocarle, o evitare di affrontarle porta a un lento logorio e mina la concentrazione.

3. Mantienere la concentrazione
Per immergersi completamente in un’attività serve un po’ di tempo, dai 5 ai 20 minuto dicono alcuni studi. Se riuscite a concentrarvi mettendo da parte ogni distrazioni per una ventina di minuti, le probabilità che troviate il vostro stato di flusso aumentano di molto. Il modo migliore per farlo è mettere via o disattivare telefoni, e-mail, social media, non guardare l’orologio fino a quando non avete terminato.

4. Fare delle pause
Corpo e cervello non sono “programmati” per affrontare periodi di attività prolungati. Anche se può stare seduti alla scrivania per otto ore di fila vi sembra il modo migliore per completare il lavoro, si ritorcerà contro di voi. La ricerca ha dimostrato che il ciclo di lavoro più produttivo tende ad essere cinquantadue minuti di lavoro ininterrotto, seguite da pause diciassette minuti. Anche se probabilmente non è realistico strutturare così la vostra giornata, ricordatevi di fare più interruzioni brevi per tutta la giornata.

5. Tornare alla base
Dopo una pausa bisogna riprendere le cose dal punto in cui le avevate lasciate. Non importa dove eravate arrivati prima di staccare, per ritrovare la concentrazione servirà un po’ di impegno, e dovrete riorganizzare le idee ripercorrendo i quattro step precedenti. Rientrare in questo stato di flusso è fattibile, basta volerlo.

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